Antico e Primitivo Rito di Memphis e Misraïm
       Sovrano Santuario Italiano

I CINQUE SENSI DEL PELLEGRINO


Tuscus Marone: "Caro amico Leo, ma se usiamo i cinque sensi nel divenire, come capiremo se li stiamo adoperando per noi o per il bene del creato"?

Leo Viridis Invictus:
"Vedi caro amico, siamo un pò come le rose di un giardino di primavera, rende felici chi le guarda e questa espressione d'amore, anche se di breve durata, arricchisce i cinque sensi dell'essere, lasciando vivo il ricordo del candore. Cerca sempre la verità nel candore; ma ascolta il canto dei cinque sensi del pellegrino".


Pellegrino che cerchi il divin della scientia nel frutto
ancora acerbo della verità sapientia.
In vulgo diffusi la porpora di fin gaudenzia come cantore
magico in terra nera straniera.
Nell’ora e nel tempo tra zolfo tiranno e mercurio
bianco mescolasti il virgin olio sacro alla Venere.
Trovando in si fatta mescenza il viver incarnato di oro
e argento con cerchi austeri di separata essenza.
Un proferir di salnitro amaro e magnesia casta, ma tanto da procurar
nel cuore un calore di sensibil audacia.
Percuotere, battere, sostenere, scindere e lavare …
Coagulando un verso sterile al profano di meravigliosa e celebre attesa.
Ecco che vidi in te un porfido ancestrale di Ignis Sacer che brillar fece il creato
con umori trascendenti e magistrali.
Ho in pasto elaborato un cibo di metallo che di nuovo uscì dalla mia bocca
tirandomi fuori viscere tremanti di acido cartesiano come respiro debole
di morte che calcina il cuore.
E nei cieli stellati ancor si muove osceno….
Sempre caro a me questo dono infermo nel suo dire
tanto che di lacrime recide il volto, non saper come distribuire
parte di piombo, parte d’argento, parte d’oro.
Ma più prezioso fù il diamante che fiorì nel mio grigio plesso
perché divisi allora due verità tanto diverse quanto uguali.
Così mi dissero gli Dei prendi le corde del tesser vita e torci
Il latte della vergine bevi dai seni e da essa tagliando i due volti
guarda nel cielo del mistero celeste.
Ma l’inesorabile divenire cerca  la sfinge celata
tanto che le corde della seta uscirono dalla mia bocca
dove trovai le fauci di due Leoni che mi aspettavano alla soglia
ardevano di gloria immutabile.

Leo Viridis Invictus

 

 


Soparietto Alchemico
 

 

Copyright © 2007 © - Rito Antico e Primitivo di Memphis e Misraïm - Tutti i diritti riservati
Tutte le aree di questo sito sono di pubblico dominio, incluse le pagine pubblicate ad uso dei Liberi Muratori.
Nessuna parte dello stesso può essere riprodotta, archiviata o trasmessa, in qualsiasi forma, senza il preventivo permesso scritto dell' A:.P:.R:.M:.M:.